EXPLOIT DEL TRENTODOC A VILLA FARSETTI

di Giuseppe Casagrande

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Elio (a sinistra) e Giuliano Pisoni (a destra) premiati da Giuseppe Casagrande. 

Trionfo delle bollicine trentine al "Venice International Wine Trophy Bubbles". Sei le medaglie d'oro conquistate: Pisoni, Delaiti, Moser (2), Spagnolli e Cantina di Riva. E tre le medaglie d'argento: Pisoni (2) e Delaiti.

Exploit del Trentodoc al "Venice International Wine Trophy Bubbles", il campionato mondiale delle bollicine, che si è tenuto come anteprima di Vinitaly, a Villa Farsetti, la splendida Versailles dei Dogi. Gli spumanti metodo classico trentini hanno sbaragliato il campo conquistando al cospetto di un prestigioso parterre di "maison" spumantistiche europee sei medaglie d'oro e tre argenti.

Rosè Pisoni, Rondò Delaiti, Blauen Moser, Brezza Riva e Disìo Spagnolli

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Al primo posto assoluto con il punteggio di 92,20 centesimi si è classificato il Trentodoc Brut Rosé 2019 dell'azienda vitivinicola Pisoni di Pergolese. Distanziato di pochissimo il Trentodoc "Rondò" 2018 della Cantina Delaiti di Aldeno (con 91,80 centesimi) che ha bissato l'exploit della passata edizione. Medaglia d'oro, meritatissima, anche per il Trentodoc Extra Brut "Blauen" Blanc de Noirs 2015 di Francesco Moser (punteggio 91,50) che ha conquistato un secondo oro con il Trentodoc Brut 51,151, il Blanc de Blancs creato nel 1984 per celebrare il record dell’Ora conseguito da Francesco Moser a Città del Messico. A quest'ultimo spumante la giuria ha assegnato il punteggio secco di 90 centesimi.

La profezia di Veronelli "Il Trentino Champagne d'Italia" oggi è realtà

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Francesco e Alvise Spagnolli hanno conquistato l'oro con il Disìo Blanc de Noirs.

Proseguendo nella classifica del "Venice International Wine Trophy Bubbles", hanno conquistato la medaglia d'oro, accreditati dell'identico punteggio di 90 centesimi, il Trentodoc "Brezza" Riserva Blanc de Blancs Pas Dosè 2018 della Cantina di Riva e il Trentodoc "Disìo", il Blanc de Noirs Extra Brut 2018 della Cantina Spagnolli di Cimone. Una "new entry" nel mondo della spumantistica internazionale di Alvise e Francesco Spagnolli a suggello della frase che negli anni Novanta Gino Veronelli rivolse al prof. Francesco Spagnolli: "Datevi da fare che questo terroir (e si riferiva ai vigneti di Aldeno e Cimone e più in generale al Trentino) potrebbero diventare la Champagne d'Italia." Profezia che oggi è realtà.

Medaglia d'argento al Brut Pisoni, al Brut Nature Pisoni e all'Ouverture Delaiti

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Oltre alle sei medaglie d'oro il Trentodoc ha conquistato tre medaglie d'argento con la Cantina Pisoni premiata per il metodo classico Brut Nature 2019 (punteggio 88,60 centesimi) e per il Pisoni Brut 2019 (punteggio 88,20). Stesso punteggio assegnato all'"Ouverture" Brut della Cantina di Igor Delaiti. Tornando alla superclassifica del "Venice International Wine Trophy Bubbles", grande soddisfazione ha espresso Elio Pisoni per il punteggio conseguito dal Rosè 2019, uno spumante di grande fascino che, grazie alla vinificazione in rosa del Pinot Nero e alla permanenza sui lieviti superiore ai 30 mesi, regala al naso e al palato un'aroma suadente e un'eleganza prolungata. Si presenta di un bel colore tenue (salmone) che ricorda i rosati della Provenza, il perlage è molto fine con le bollicine che danzano spensierate nel calice. Il bouquet è un'esplosione di piacevoli note floreali e fruttate. In bocca è morbido, equilibrato nella sapidità e scorrevole dal primo all'ultimo sorso.

In giuria un "parterre di rois" con Ruben Larentis superstar

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L'enologo Ruben Larentis, "chef de cave" della casa spumantistica Ferrari.

L'edizione 2023 del "Venice International Wine Trophy Bubbles" quest'anno è stata nobilitata dalla presenza in giuria di un "parterre de rois" con Ruben Larentis, chef de cave della casa spumantistica Ferrari, nella veste di superstar. Lo stesso Larentis, 37 vendemmie in Ferrari, è stato protagonista della "lectio magistralis" sugli spumanti metodo classico e della Masterclass con le bollicine della linea "Perlé" di casa Ferrari, annate dal 1997 al 2016, raccontate e degustate con un linguaggio che ha rapito ed emozionato i wine lover presenti all'evento. Meritatissima, al termine della degustazione, la standing ovation.

La cena di gala con le premiazioni al Ristorante Antico Veturo di Trebaseleghe

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Chiusura in bellezza di "Bollicine in Villa", con la cena di gala e le premiazioni al Ristorante "Antico Veturo" di Trebaseleghe (Padova). Spettacolare il buffet sotto le stelle con pala romana con mortadella "La Favola" e burrata del Caseificio Olanda di Andria; tartar di manzo veneto; spuma di piselli e 'Nduja di Calabria; olive dell'azienda Mezzapelle di Marsala; Gorgonzola al cucchiaio Arrigoni; Ostriche viola "I gioielli di Lucrezia" di Comacchio; fritturine da passeggio. Fuochi d'artificio anche a tavola: Riccioli napoletani dell'Antica Maccheroneria alla "gricia" con pecorino sardo Braufarm; Risotto alle erbette con la 'Nduja dell'azienda Nero di Calabria; Pluma di maialino, cavolfiore gratinato, nocciole e patate; Pistacchio, fragole e cioccolato bianco. Dulcis in fundo trionfo di colombe dell'Antica Pasticceria Loison.

Spettacolare carrellata di Champagne, spumanti italiani ed europei

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Massimo Fia, direttore Cantina di Riva, con l'enologo Furio Battellini e il presidente Planchensteiner.

Il tutto accompagnato da una straordinaria carrellata di vini e spumanti. Al buffet il Pignoletto Docg dei Colli bolognesi Gaggioli; il Prosecco rosè brut Col de Mar; il Moscato Giallo brut Tolomei; il metodo classico Sottosopra della Cantina Bergamasca; il Franciacorta Docg Satén 2019 dell'azienda Il Dosso; l'Extra Brut Faulas delle Cantine Murales di Olbia; il Trentodoc Ouverture della Cantina Delaiti di Aldeno; il Cremant de Bordeaux di Rozier Joubert. A tavola: l'Alta Langa brut nature Ravasini Riserva 2016 Bretta Rossa Monferrato; lo Champagne d'Ensemble Prestige Grand Cru di Barbier Louvet; il Rosè Sekt Méthode traditionelle dell'azienda austriaca Gangles Wines di Illmitz (Burgenland); lo spumante Passito Bastianello di Gambellara e il Moscato rosso Matisse della Cantina Bergamasca. In alto i calici. Prosit!

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I sette Perlé Ferrari protagonisti della Masterclass con Ruben Larentis.

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