VIA FRANCIGENA, PRIMO COMITATO ITALIANO A SOSTEGNO DELLA CANDIDATURA UNESCO

di Giampietro Comolli

Formella DuomoPC icona comitatocollage 570

A Piacenza è stato costituito il primo comitato scientifico culturale a sostegno della candidatura Unesco della Via Francigena Italia. Via Francigena è una strada percorsa da pellegrini, mercanti, soldati che univa l’Europa del nord a Roma e fino a Gerusalemme. Come altri itinerari storici, si propone oggi come escursione di un turismo lento, di cammino, ciclopedonale, culturale e paesaggistico. Il tragitto italiano consta di 1800 km, 80 tappe, circa 300 comuni coinvolti dal passo del Gran San Bernardo a Santa Maria di Leuca. Tre tappe, circa 80 km, si svolgono sul territorio piacentino, dal guado del fiume Po ai passi appenninici tosco-emiliani. Il primo comitato nasce con la “TrattaPiacenza”. Piacenza con la costruzione della via Aemilia, della via Postumia, della via Retia o via Regia Pompeia (nei 2 secoli a.C) diventa meta e tappa fondamentale est-ovest e nord-sud delle vie Romee e dei Pellegrini antichi.

torre medievale fidenza 570

Il comitato storico culturale scientifico paesaggistico intende essere supporto di valorizzazione e promozione della “Tratta Piacenza” e proporre azioni concrete di sicurezza per i fruitori del cammino, trovare luoghi di sosta e servizi, tutelare la antica storia degli itinerari piacentini e dei simboli architettonici, convittuali e produttivi nel distretto francigeno piacentino. Dai primi studi – compiuti anche grazie alla documentazione libraria e cartografica messa a disposizione dalla Banca di Piacenza, che ha offerto un supporto di segreteria – dei documenti archivistici dell’alto medioevo (IV°-XIV° secolo d.C.) emerge una distintiva e autentica “funzione” della Tratta Piacenza. Una funzione peculiare della tappa piacentina, non presente in altre tappe europee, sono i diversi snodi e crocevia con vari cammini in diverse epoche storiche.

via francigena 570 indicazioni

Piacenza ha nel dna una produzione alimentare autentica e unica “di cibo resiliente e conservato” in piccole aziende famigliari e artigianali molto antiche e non in grandi marchi industriali oggi noti nel mondo e una ospitalità diffusa sostenibile e sussidiaria. Piacenza ha circa 100 “mistadelli” (piccole nicchie di preghiera) che sono icone-simboli convoglianti verso la Via Francigena Piacentina grazie a una ragnatela di itinerari tematici. Oggi espressione dell’escursionismo lento, della esperenzialità del gusto, della motivazione al viaggio, della scoperta di luoghi di prossimalità e di vicinanza come turismo in forte crescita, tranquillo, distante, attento anche alle piccole località e al paesaggio culturale. Tema base della nascita della TrattaPiacenza è la polifunzionalità antica e la multidimensione moderna dei cammini e degli itinerari cultuali storici etici.

via francigena cammino 570

Piacenza è anche capitale da secoli dell’importanza del “cibo e vino” per i pellegrini antiche e per quelli contemporanei. Per questo Piacenza è candidata a capitale italiana della “conservazione del cibo”, in quanto monasteri, castelli, concenti, oratori hanno sempre scoperto l’uso di tecniche e metodi di conservazione del cibo per garantire alimentazione e nutrizione sana a pellegrini, mercanti, viandanti e abitanti nella logica di superare i tempi di carestia, malattia, stagionalità, guerra in cui il cibo poteva mancare. In più a Piacenza è il cibo è simbolo e icona non solo di ospitalità negli ostelli delle chiese e basiliche, ma anche segno di pace verso i tanti foresti e stranieri che per 1500 hanno trovato ristoro a Piacenza. Oggi come allora: residenti e pellegrini, mercanti.

cartina TrattaPiacenza con borghi 570

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